Se non hai molta familiarità con il concetto di pavimento pelvico in gravidanza, oppure ne hai sentito parlare solo nel post parto, quando ha iniziato a crearti qualche problema o fastidio, voglio rassicurarti subito: è normale!
È una parte del nostro corpo della quale spesso viene ignorata l’esistenza, perché quel poco che sappiamo lo colleghiamo a tabù culturali e funzioni imbarazzanti, come minzione e defecazione. Essendo una regione muscolare, che si trova all’interno del nostro bacino, non è nemmeno qualcosa che siamo portate a considerare con particolare consapevolezza.
Il pavimento pelvico femminile, rispetto a quello maschile, svolge una quantità e qualità di funzioni più complesse e raffinate! Dovrebbe godere di maggior tutela e attenzione perché si occupa del piacere, della continenza, ma anche del nostro equilibrio fisico e psichico.
Questo articolo è un ottimo primo passo per iniziare un lavoro di consapevolezza sull’importanza di prenderti cura del tuo pavimento pelvico in gravidanza e post-parto, quando subisce importanti modificazioni e sollecitazioni.
Il pavimento pelvico: cos’è e perché è importante
Il diaframma pelvico è l’insieme delle strutture anatomiche che si trovano alla base dell’addome.
Più nello specifico, si distingue:
- il perineo, dove sono situati il canale uretrale, vaginale e rettale;
- il pavimento pelvico vero e proprio, quell’insieme di muscoli, tendini e legamenti che avvolgono, con funzione di supporto, la zona inferiore della cavità addominale. La tonicità di questi muscoli permette di sorreggere e proteggere gli organi pelvici, cioè l’utero, l’uretra, la vescica, la vagina e il retto.
Il pavimento pelvico sorreggere anche l’addome ogni volta che compiamo degli sforzi, grandi o piccoli. Favorisce lo svolgimento delle funzioni fisiologiche basilari e influenza fortemente anche la sfera sessuale. Svolge tutto questo lavoro silenziosamente, giorno dopo giorno, mentre respiriamo e camminiamo.
Come tutti i muscoli, può lesionarsi, danneggiarsi o stressarsi, mettendo a rischio la funzionalità degli organi che sono sostenuti da esso. In alcuni casi, questo può portare a manifestazione di incontinenza urinaria, sensazione di pesantezza a livello del perineo e altri disturbi di sensibilità o dolore. I fastidi si possono manifestare anche durante i rapporti sessuali, pregiudicando la possibilità di provare piacere.
Il pavimento pelvico in gravidanza ha bisogno del doppio delle nostre attenzioni perché viene messo alla prova dall’aumento di peso e dalla conseguente tensione muscolare che si viene a creare, oltre che dalle modificazioni a cui sono soggetti tutti i muscoli per azione degli ormoni in circolo.
Cosa accade al pavimento pelvico in gravidanza e nel post parto?
Il pavimento pelvico in gravidanza porta tutto il peso di una nuova vita. L’utero, ingrossandosi, esercita una pressione sempre maggiore all’interno dell’addome, mettendo in tensione i legamenti pelvici.
Al momento del travaglio, la muscolatura del pavimento pelvico deve potersi allungare con elasticità, quasi 5 volte la sua misura, per permettere la fuoriuscita del nascituro. Questo è un processo naturale per effetto del travaglio e degli ormoni, ma, a volte, con un perineo teso, di cui non si ha consapevolezza e che non si è in grado di rilassare, possono avvenire lacerazioni che portano a un danno del tono muscolare.
in ogni caso nel post parto, la cura del pavimento pelvico è consigliata sia alle donne che hanno avuto un parto vaginale, sia a quelle che hanno affrontato un parto addominale. Infatti, il pavimento pelvico è collegato ai muscoli addominali, al diaframma e alla postura, e un intervento di taglio cesareo coinvolge tutte e tre queste strutture.
Prendersi cura del pavimento pelvico dopo la nascita è una condizione necessaria a svolgere qualsiasi attività di movimento ed è il primo passo per accompagnare il rientro della naturale diastasi addominale.
Perché le donne non si prendono cura del pavimento pelvico?
La difficoltà di prendersi cura del pavimento pelvico in gravidanza o nel post parto si inserisce in una tematica più grande che vede la donna sempre meno sostenuta nel suo viaggio per diventare genitore.
Al giorno d’oggi le madri non possono più contare sui consigli di un “villaggio” di supporto come altre madri, zie, sorelle ecc… Questa sorellanza è andata perdendosi a causa dei cambiamenti sociali degli ultimi decenni e del sovvertimento della struttura familiare. La solitudine può rendere difficile alle donne accedere a momenti di confronto per prendersi cura di sé in gravidanza. Specialmente dopo il parto si trovano per lo più sole, finendo per trascurare la cura per sé stesse in favore di quella del bambino.
Mettersi in contatto con il proprio corpo, per abbracciare i cambiamenti portati dalle enormi trasformazioni vissute, è un lavoro lento, che richiede tempo e amore. Iniziamo a farlo insieme, a partire dal tuo pavimento pelvico, in un cerchio di donne in cui puoi trovare confronto e condivisione?
Workshop sul pavimento pelvico

Ciò che cerco di ri-portare alle persone è la connessione con la saggezza del corpo, per conoscersi profondamente ed ascoltarsi nel cammino verso l’autentico sé.
Questo è lo stesso approccio che mi sostiene quando supporto le donne in gravidanza e nel post-parto nell’abbracciare e affrontare i cambiamenti emotivi e fisici che la nascita porta inevitabilmente con sé. Per questo credo molto nella necessità di apprendere buone pratiche che promuovano la salute del pavimento pelvico in gravidanza e nel post parto per permettere alle donne di entrare in contatto con una parte del proprio corpo spesso “dimenticata”, eppure fondamentale per una buona qualità di vita.
Di tutto questo, ti parlerò nel workshop “Pavimento Pelvico”, che si terrà online, su Zoom. Sarà un incontro teorico-pratico dove:
- imparerai a prendere consapevolezza della muscolatura del pavimento pelvico;
- sentirai dove si trova e cosa fa in relazione al respiro e al movimento;
- apprenderai come attivarlo e rilassarlo volontariamente per utilizzarlo correttamente nella vita di tutti i giorni.
Il workshop avrà durata di circa un’ora e mezza, al termine della quale è previsto uno spazio per domande e condivisioni.