È vero: del nostro smartphone ne abbiamo bisogno e spesso ci divertiamo a farne uso.
Il problema è che molte delle attività online, specialmente quelle legate al coinvolgimento social – che implicano notifiche, lampeggiamenti e trilli – creano una ricompensa chimica nel nostro cervello, simile alle droghe, che ci induce a voler interagire con sempre più contenuti portando a più scorrimento, sempre più scorrimento… e in modo sempre più veloce!
Rallentare, allora, diventa una necessità per riconnettersi con il nostro tempo interiore e iniziare a dedicare più attenzione alle relazioni con le persone che amiamo e i nostri piccoli umani.
Cosa significa rallentare?
Quando dico rallentare non sto cercando di costringerti ad abbandonare il telefonino.
Se c’è un concetto che mi è estraneo e che non amo è quello del “detox”, figlio della diet culture, perché è un invito alla privazione che difficilmente aiuta a stabilire nuove sane abitudini, le quali potrebbero, invece, essere introdotte in modo armonico nella nostra vita.
Se, per te, praticare dei detox è funzionale, allora, va benissimo!
Nessun giudizio e nessuna vergogna: io stessa uso il telefono per gestire la mia attività lavorativa che, in parte, si trova anche sui social media.
Questo mi ha portata a confrontarmi con la fatica della ricerca di un equilibrio nell’uso dello smartphone.
Ciò che io suggerisco è una maggiore consapevolezza sull’uso che facciamo del nostro telefono.
Iniziando a prendere atto delle conseguenze che questo ha sulla nostra vita, fra cui la sensazione di essere su una perenne giostra, senza la possibilità di rallentare o scendere.
Tanto che ci ritroviamo a prendere sempre più frequentemente in mano i nostri smartphone e con il pilota automatico sblocchiamo gli schermi del nostro telefono senza un motivo preciso.
Il loop dell’intrattenimento digitale
Come genitori, la vita nelle trincee di allevare piccoli umani può essere solitaria e bramiamo ardentemente un po’ di intrattenimento digitale.
Nella solitudine che alcuni di noi possono sperimentare durante la genitorialità, sentiamo il bisogno di creare legami, anche online, che sia entrare in contatto con un professionista nel campo genitoriale o condividere una conversazione con qualcuno che sia un adulto.
Così, potrebbe accadere che mentre siamo seduti sul divano a “guardare” un film con il nostro bambino, possiamo cogliere (anche) l’occasione per controllare la posta.
Oppure, mentre leggiamo una fiaba serale, diamo una veloce sbirciatina a quella notifica social, altrimenti ci assale l’ansia di “perdere” informazioni nuove o privilegiate che ci fanno sentire come se appartenessimo ad un gruppo.
Sono azioni che facciamo automaticamente e che potrebbero generare dentro di noi un certo senso di colpa proprio perché sentiamo di farle senza il nostro pieno controllo.
Come aggiriamo solitamente il disagio di questi stati emotivi?
Cercando qualcosa che sostituisca la sensazione negativa.
E i nostri telefoni, al loro interno, hanno proprio un sacco di “qualcosa” da mostrarci per darci sollievo!
Entriamo così in quelli che sono noti come “ludic loops”, un termine spesso associato alle slot machine.
Questi loops possono portare a disagi psicologici come irrequietezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, problemi di sonno e desiderio perenne di accesso ai nostri telefoni.
Educare i piccoli al benessere digitale
Tutto questo è così potente da poter interferire anche nella nostra vita genitoriale e con la qualità delle pratiche di cura: come professionista che si occupa di educazione e salute psicofisica, è stato difficile non vedere la realtà dei social media e l’impatto che stanno avendo sulla salute mentale e sul benessere dei genitori e degli operatori.
Inoltre, i nostri bambini ci guardano e questo è il loro primario mezzo di apprendimento. È importante, dunque, anche nell’ottica della loro formazione, essere in grado di offrire un esempio virtuoso.
È necessario chiederci cosa possiamo fare per trasmettere ai bambini e alle bambine solide competenze emotive per coltivare il benessere digitale; in tal senso i primi passi da muovere in questa direzione sono:
- capire, anzitutto, come possiamo noi adulti trovare un equilibrio per massimizzare i benefici che riceviamo dall’utilizzo della tecnologia, minimizzando gli aspetti negativi;
- conoscere il funzionamento delle tecnologie ed affrontarne l’impatto sempre maggiore sulla nostra vita;
- familiarizzare con i contenuti che offre la rete per sapere cosa consumiamo e ciò di cui potenzialmente si potrebbero nutrire i nostri figli;
- relazionarsi con i nostri piccoli – con profondità diversa a seconda dell’età – per guidarli in una relazione sana con la tecnologia.
Log Out To Reconnect: per-corso di consapevolezza digitale
Come professionista che comunica online, ho dovuto lavorare molto (e ci lavoro costantemente) sul mio personale equilibrio nell’uso dello smartphone.
Ho sentito spesso la necessità di sperimentare pratiche consapevoli per riconnettermi con il momento presente e rallentare rispetto alla velocità dei social media.
Se vuoi anche tu ritornare a vivere una vita che segua il tuo tempo, allora amerai Log Out To Reconnect.
LOTR è un per-corso online di 14 giorni che ho creato per darti più consapevolezza sull’uso dello smartphone.
Cosa otterrai con LOTR:
- conoscere la psicologia alla base della progettazione dei nostri telefoni e come sono in grado di attirarci ancora e ancora;
- ridurre l’utilizzo dello smartphone, disinnescando il pilota automatico;
- scegliere davvero come, quando e quanto usare il telefono;
- gestire il tuo tempo in modo consapevole;
- tornare a dedicarti solo alle attività di valore – quelle che ti piace fare, che vuoi riprendere o cose nuove da provare – per cui credi di “non avere mai abbastanza tempo”;
- riordinare il tuo telefono e i social media per eliminare il sovraccarico di informazioni e riacquistare focus e centratura.
Passeremo insieme 14 giorni, in ognuno dei quali avrai una breve lezione scritta supportata da alcuni esercizi, contenuti in un comodo workbook.
Scopri Log Out To Reconnect da qui.
Per approfondire ulteriormente questo tema ascolta questa puntata del podcast “La piuma equilibrista” di Federica Mondelli, che mi ha ospitata per un’interessante chiacchierata riguardo il benessere digitale.